Bowling in Europa e in Italia

Storia del Bowling

Il crescente interesse che si manifestava in America intorno al gioco del Bowling, spinge gli addetti ai lavori a rivolgere lo sguardo verso L’Europa. Già all’inizio del ‘900 si registrano i timidi tentativi per cercare di esportare il gioco nel Vecchio Continente. La cronaca narra di piste installate a Parigi e Londra tra il 1909 e 1910; in questo periodo i tempi, però, non erano ancora maturi, ed ogni tentativo di far conoscere il Bowling passò del tutto (o quasi) inosservato. Bisogna attendere la 2° Guerra Mondiale per assistere ad una massiccia costruzione di piste da Bowling in Inghilterra e in tutte le zone Europee dove erano presenti basi americane. Il gioco, che secoli prima aveva attraversato l’oceano Atlantico nella versione a 9 birilli, ritorna in Europa con regole ben precise e con un birillo in più. Nel 1952  venne fondata la FIQ (Federation International des Quillers), Federazione Internazionale dei giocatori di birilli, ancora oggi l’organo di riferimento per il Bowling a 10 birilli e quello a 9. Gli anni ’60 sono quelli del grande sviluppo del Bowling in Europa. I maggiori fabbricanti statunitensi di apparecchiature, visto l’enorme incremento di iscritti ad associazioni di Bowling registrato in quegli anni in America, decidono di provare l’assalto ai paesi Europei. Nel 1954 sette nazioni europee parteciparono al campionato mondiale della FIQ, che si svolse a Helsinki; nel 1955 le nazioni sono nove e il campionato si svolge ad Essen, in Germania; nel 1963 quindici nazioni mandarono le rispettive squadre al campionato mondiale tenuto ad Amburgo. Proprio nel 1963 fu presa la decisione di fare una competizione mondiale ogni 4 anni. Ad oggi la crescita è stata esponenziale, con la nascita di numerosi centri Bowling e associazioni in tutta Europa.

In Italia la storia di questo sport è cosa abbastanza recente. Il Bowling si affaccia nel bel paese, come nel resto d’Europa, a partire dagli anni della 2° Guerra Mondiale, quando le truppe alleate si stabiliscono sulla nostra penisola. Però l’apertura del primo centro bowling italiano avviene solo nel 1961. Si tratta del Bowling Tiam di Roma, attivo ancora oggi. Negli anni successivi, e per tutti gli anni ’60, vennero aperti al pubblico alcuni importanti centri in diverse città italiane: Torino, Catania, Milano ecc. Il Bowling, tuttavia, si impone come fenomeno di massa solo alla fine degli anni ’80, quando vengono introdotte sul mercato sul mercato italiano le piste in materiale sintetico, con conseguente diminuzione delle spese necessarie per la costruzione degli impianti. Ad oggi, i centri Bowling sparsi per la penisola sono circa 400, a cui fanno capo numerose associazioni di appassionati che si dividono in amatori e professionisti. La disciplina più diffusa, come nel resto del mondo, è il Tenpin Bowling ( 10 birilli), ma è presente anche una minoranza che pratica la versione a 9 birilli. In Italia il Bowling è una disciplina riconosciuta dal C.O.N.I. e possiede una sua federazione, la FISB (Federazione Italiana Sport Bowling),  che coordina tutta l’attività agonistica, organizzata in tornei amatoriali, regionali, nazionali e internazionali. A livello agonistico abbiamo una distinzione tra uomini e donne, e le categorie sono 4: dalla A alla D. Il passaggio ad una categoria superiore è stabilito in base al numero di partite disputate da un singolo giocatore e alla sua media punti.

Il successo del Bowling è comunque da attribuire allo spirito associativo di questo sport, che riunisce persone delle più svariate età e provenienze sociali. Ricordiamo inoltre che il Bowling è uno sport incluso nell’elenco dei “Giochi Sportivi Studenteschi”, di conseguenza può essere insegnato anche a livello scolastico. In questo modo vediamo come il centro Bowling si prospetta da una parte come luogo di pratica sportiva e agonistica, mentre ai più appare come un luogo di intrattenimento e socializzazione, dove passare una serata in compagnia.